Le insegnanti sono delle sante. Avere a che fare con nani 6enni tutti i giorni è da santi, ma questo lo sostenevo anche prima.
La mitica Didattica A Distanza fa cagare!
Ecco l’ho detto.
Si.
Fa cagare
Ammettiamolo qualsiasi genitore che si sia trovato alle prese con questa DAD la odia, se non la odia mente.
Mi riferisco alla didattica a distanza in generale, perché la differenza la fanno le insegnati, sempre. Se hai la fortuna di avere insegnati che amano il proprio lavoro e che si sbattono le difficoltà diminuiscono, non si azzerano. Non possono azzerarsi perché prendere un bambino, soprattutto per le prime classi, metterlo davanti ad un pc non è la soluzione.
È stato scritto, detto, urlato, i bambini risentono della mancanza di contatto fisico, dello sguardo della maestra, della complicità con i compagni.
Vanno bene i video inviati per spiegare gli argomenti, noi genitori speranzosi li mettiamo davanti al pc, facciamo partire il video e speriamo che non ci porranno domande difficili, ma ci sono. I bambini con la loro intelligenza e curiosità fanno salti pindarici fra la lezione odierna e quella di mesi fa con collegamenti che nemmeno Macchiavelli avrebbe saputo fare e tu lì, a scena muta, gola secca, criceto nella testa che gira invano, perché la risposta non la sai, non la saprai mai, non sai spiegarla con semplicità, perché tu non sei un’insegnate, tu quando distribuivano L’arte di insegnare eri a berti un mojito, mannaggia al mojito.

D’accordo sui collegamenti in videochat con la classe sulle varie piattaforme, con una cacofonia tale che nemmeno a dei festival rock c’era tanto casino. Mia figlia a volte chiude il microfono, mi guarda e dice “ ma che casino fanno?”
Fra installi, collegamenti, scarica quello, carica l’altro anche il meno tecnologico di noi domani potrebbe entrare alla NASA e decollare con uno shuttle, tutto sappiano fare, TUTTO! Collegarci, linkare, videochiamare, downlodare, uplodare, fare un giro su noi stessi, fallo un’altra volta, dai un baci a chi vuoi…ah no questo no, ci sta la distanza sociale.

Siamo anche diventati registi e video maker, eh già. Riprendi tuo figli* mentre leggere, recita, spiega un disegno, fa una torta, trasforma un panno in coniglio. James Cameron, Baz Luhrmann, George Lucas e J J Abrams posso solo accompagnare. E gli youtuber mi possono stendere il tappeto rosso, si dico a voi Sofì e Luì ed amici.
C’è chi di noi si è trovato a gestire lavoro e DAD, poteva capitare che a volte inviavi per sbaglio il video di tuo figli* che recita la filastrocca al tuo capo e lui ti rispondeva con il tema su: cosa faccio in casa.
C’è chi di noi ha due (o più) figli e si trovava a insegnare inglese al maggiore ed al minore, quindi avremo bimbi della materna che parlano inglese come uno delle elementari, o come me che faceva il dettato alla 6enne e ancore a quella di 1 anno, perché non è mai tardi per iniziare.
Non so cosa abbiano imparato i bimbi in questi tre mesi di scuola a casa, so cosa abbiamo imparato noi genitori.
Abbiamo installato mille piattaforme per esercizi, video chiamate, chat e le abbiamo imparate ad usare; abbiamo girato ore di filmati su letture e filastrocche; abbiamo documentato i nostri figli mentre facevano compiti, progetti, esercizi, torte ed altre mille cose; abbiamo imparato che il termine corretto è STERNUTIRE e non STARNUTIRE (si, si, ho controllato all’Accademia della Crusca), sappiamo Meet, Hangout, Whatsapp come mai prima d’ora, siamo diventati ancora di più multitasking gestendo lavoro, casa, compiti, lezioni contemporaneamente.
Ma soprattutto ci siamo spalleggiati e fatti forza a vicenda.
Ora scusate ma ho un colloquio con la NASA per il prossimo programma spaziale, fatemi gli auguri!