Sembra che io legga solo romanzi rosa, e solo di Felicia Kingsley, stando alle due recensioni che ho fatto.
In realtà questo è uno dei filoni che leggo di meno e solo quando ho necessità di leggerezza . Per me ogni libro che leggo è come vivere un’altra vita, leggere non è questo in fondo? In questo ultimi mesi sentivo di voler essere una ventenne londinese, quando cè vò cè vò.
Qua vi parlerò di un autore che adoro molto, in grado di farvi fare viaggi meravigliosi comodamente seduti in poltrona: Bill Bryson
Classe 1951, giornalista e scrittore, nato a Des Moines, Iowa. Bryson lasciato il college parte per un giro dell’Europa in 4 mesi con un compagno di studi, 20 anni dopo si ispirerà a da questo viaggio e provando a ripeterlo nascerà Una città o l’altra (Neither Here Nor There: Travels in Europe) un racconto dell’Europa ci come la vide 20 anni fa e come la vede ora.
Oggi vi parlerò di uno dei suoi libri di viaggi che mi ha colpito di più: Una passeggiata nel boschi – A Walk in the Woods: Rediscovering America on the Appalachian Trail

In questo libro Bryson torna a vivere negli Stati Uniti, nel New Hampshire, in una cittadina sull’Appalachian Trail, un percorso di 3510 chilometri che percorre i monti Appalachi sulla costa orientale, fra 14 stati, dalla Georgia al Maine; Bill vedendo il percorso smodarsi fra una natura selvaggia non resiste al bisogno di percorrerlo. Senza la minima cognizione di quanti esattamente sono 3510 chilometri.
Le distanze cambiano drammaticamente, quando si percorre il mondo a piedi. Un chilometro diventa un bel pezzetto di strada, tre chilometri sono una distanza decisamente ragguardevole, venti è roba da stramazzare, ottanta sono pressoché inconcepibili. Il mondo, ci si rende conto, è enorme in un modo che solo una ristretta comunità di pellegrini può comprendere.

Inizia a prepararsi, e documentandosi capisce che per un 50enne sovrappeso forse la sfida è un’ po’ estrema, sarebbe preferibile non farlo in solitaria e premunirsi di compagnia. E chi meglio di Stephen Kanz, il pazzo compagno di studi che lo accompagnò attraverso l’Europa 20 anni prima? Così inizia l’avventura i due amici, 50enni, fuori forma, per nulla preparati a ciò che li aspetta, arrivano al punto di partenza del trail e camminano.
Ero fuori forma in modo indecoroso. Senza speranza. Lo zaino era troppo pesante, ma davvero troppo. Ero assolutamente impreparato: non mi era mai capitato nulla di così difficile. La cosa più difficile, all’inizio, era rendersi conto che dopo ogni collina ce n’era sempre un’altra.
Fra condizioni climatiche rigide, il duro scontro con lo scarso allenamento, la perdita delle scorte di cibo, compagni di viaggio non sempre piacevoli arrivano alle Smoky mountains e li decidono di fare un tratto in auto e riprendere il percorso da Blue Ridge.
Non vi racconto oltre. Per scoprire se ultimeranno il percorso dovete leggerlo.

Non solo ci sono avventure, momenti ai limiti dell’assurdo, un amico pazzo, incontro con orsi, tutti ottimi ingredienti, Bryson riesce a rendere giustizia al paesaggio selvaggio che si snoda davanti a lui, al bisogno dell’uomo di esplorare, a mettersi alla prova a 50 anni e con la pancia.
Datemi retta: se siete all’aperto, senz’armi, e un grizzly vi si fa incontro, correte. Correte senza problemi. Se non altro, occuperete produttivamente gli ultimi sette secondi della vostra vita.
Leggendo questo libro ho desiderato prendere zaino, passaporto e sacco a pelo e percorre l’ Appalachian Trail; io che amo il divano e la collinetta al parco mi sembra l’Everest.
Se leggendo di imprese in cui non ti cimenteresti mai hai voglia di partire, è un bel libro.
Dal libro è tratto il film A spasso nel bosco – A Walk in the Woods con Robert Redford (Bryson) e Nick Nolte (Kanz) che non ho ancora avuto occasione di vedere.